Prima dell’intervento, la casa della cara Nonna Usira si distingueva per un’organizzazione degli spazi molto semplice e funzionale: l’ingresso, che avveniva dalla strada, era in posizione centrale rispetto alla pianta rettangolare; da lì partiva il corpo scala, che collegava verticalmente i tre piani; a destra e a sinistra vi erano le varie stanze… la mia preferita era ovviamente quella nel sottotetto di mio papà giovane, da cui si accedeva, attraverso una piccola finestra, ad un terrazzino dal quale si poteva godere della vista della corte interna; quel terrazzino era poi la copertura di un volume aderente al corpo di fabbrica principale in corrispondenza dell’angolo sud- ovest, che ospitava il cucinino al piano terra e il bagno al piano primo, raggiungibile da un’orribile scala esterna vetrata, che a ripensarci bene, però, il suo fascino l’aveva…
Sarò sincero: si è trattato del mio primo progetto di ristrutturazione ed è stato veramente bello e stimolante “giocare” con le vecchie tavelle del tetto per rivestire la nuova scala, inserire qualche bel travone di legno antico nei punti giusti, rifare i solai utilizzando travi ad uso fiume per conferire quel sapore di rustico, disegnare e realizzare un caminetto un po’ particolare, caratterizzato da due massi di trachite che a sbalzo dal muro! vanno a costituire il piano del focolare, spostare e ribaltare l’ingresso e il corpo scala lungo un lato corto della pianta rettangolare per “liberare” i piani e ridefinire completamente l’organizzazione spaziale interna, inserire un antico arco in pietra per valorizzare il piccolo portico antistante l’entrata, curare i dettagli, come la cornice del tetto, con l’utilizzo di materiali e lavorazioni della nostra tradizione…
Architettonicamente parlando, è stata un’esperienza bellissima e utilissima, essendo la mia prima ristrutturazione… ma oggi, dopo dieci anni di ulteriori esperienze, posso affermare con certezza e un pochino di rammarico, che è stato sì un buon lavoro, ma alcune questioni ahimè non sono state affrontate correttamente, causa la mia allora INesperienza…
Senza andare nel dettaglio, mi limiterei a dire che l’intervento difetta un po’ di “equilibrio”… quell’equilibrio tra tutte le varie componenti che in un buon progetto dovrebbero continuamente confrontarsi e interagire per il miglior risultato possibile… TF
Architettura, Ristrutturazione